Description

Descrizione del Progetto

Nel 2023, grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Studi umanistici ed il Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini” dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, è partito il progetto MAGIC che, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha lo scopo di realizzare un Centro Servizi pensato per il trattamento e la diffusione del patrimonio librario e documentario; un centro di competenze disparate e trasversali, capace di coniugare la ricerca scientifica di settore e l’innalzamento della conoscenza con l’applicazione di soluzioni tecnologiche innovative, in primis la digitalizzazione. Tale orientamento ha fortemente caratterizzato i principi e gli obiettivi delle politiche comunitarie che pongono la cultura, con pari dignità rispetto alla ricerca scientifica e tecnologica, nel ristretto ambito della core creativity e della core innovation, ovvero nei fondamentali dell’economia della conoscenza. Il previsto Centro Servizi mira a ridefinire il concetto di biblioteca, integrando tecnologie avanzate per trattare i testi come beni da preservare e valorizzare. Abbracciando le nuove tecnologie, la biblioteca intelligente estende la sua funzione culturale oltre i confini convenzionali, favorendo un rapporto simbiotico con la città. Questa iniziativa di collaborazione mira a instillare valore culturale nei testi, consentendone un uso diffuso da parte del grande pubblico. In tal modo, il progetto si propone di contribuire in modo significativo alla rivitalizzazione del territorio circostante. Il progetto unisce strategicamente le competenze scientifiche dell'Università degli Studi di Napoli Federico II con le competenze industriali delle imprese commerciali. Questa sinergia collaborativa è orientata non solo allo sviluppo di tecnologie all'avanguardia nel campo del patrimonio culturale, ma anche alla coltivazione e alla creazione di nuove competenze professionali essenziali per il successo del progetto. Il progetto MAGIC creerà un centro con competenze specifiche e con le attrezzature necessarie per la digitalizzazione, l’archiviazione e le analisi dei manoscritti. Operando in sinergia con la Società Nazionale delle Scienze Arti e Lettere in Napoli e l’Accademia Pontaniana, grazie anche alle imprese partecipanti e l’Ateneo Federico II, il personale altamente qualificato potrà proseguire oltre la prototipazione prevista dal progetto per inserire nell’archivio digitale manoscritti e volumi provenienti dalle diverse Biblioteche. Il progetto MAGIC nasce dalla cooperazione con tre importanti realtà industriali, leader nel settore dell’Information and Communications Technology applicata ai beni culturali e della digitalizzazione. Si tratta di aziende che hanno acquisito il know-how necessario per gestire tutte le fasi del processo che va dalla creazione delle informazioni fino alla loro archiviazione digitale. Dispongono di una divisione interna di Ricerca e Sviluppo composta da esperti operatori nello specifico settore di riferimento dotati di pluriennale esperienza. Il coinvolgimento del personale R&S darà un notevole impulso al settore dei beni culturali ed in particolare a quello della digitalizzazione e catalogazione del patrimonio presente nelle biblioteche nazionali ed internazionali, con l’adozione di soluzioni sempre più innovative ed in linea con le nuove esigenze espresse dal mercato della trasformazione digitale dei beni culturali. Tutte le operazioni di digitalizzazione del progetto, effettuate ad alta risoluzione mediante scanner planetari e secondo le linee guida dell’International Federation of Library Associations and Institutions (“Guidelines for Planning the Digitization of Rare Book and Manuscript Collections, 2015”), dovranno comunque essere eseguite in seguito ad una verifica dello stato chimico/fisico dei testi e di un eventuale intervento. Lo stato di conservazione medio dei testi antichi presi in esame per il progetto è buono e la maggior parte dei volumi non necessitano di particolari operazioni prima della digitalizzazione. Sono, infatti, previsti, solo quegli interventi minimali, eventualmente necessari per garantirne la scansione in sicurezza. Durante la messa in opera, l’intera piattaforma sarà testata in corso in itinere utilizzando le informazioni raccolte sul campo. Tali informazioni saranno veicolate al sistema centrale, mediante flussi continui di dati che saranno sottoposti ad analisi in tempo reale. Studio dello stato di conservazione e relativa diagnostica dei volumi antichi sarà oggetto del supporto specifico del Dipartimento di Fisica che è in grado di portare avanti un’analisi non distruttiva dell’opera: sotto questo aspetto le tecniche ottiche di indagine spettroscopica, accoppiate a tecniche di microscopia tradizionale o confocale, sono insostituibili. In particolare, la spettroscopia vibrazionale costituisce un prezioso metodo di indagine poiché legata alle vibrazioni molecolari che sono caratteristiche di ogni diverso tipo di molecola; individuare le vibrazioni molecolari coinvolte nelle misure spettroscopiche consente, dunque, di risalire alle molecole contenute nel campione analizzato e, di conseguenza, alla sua composizione. La tecnica spettroscopica FT-IR (Fourier Transforma Infrared Spectroscopy) è ampiamente utilizzata in questo ambito ed è particolarmente adatta per questo tipo di applicazione, grazie alla possibilità dell’utilizzo di strumentazione portatile caratterizzata da peso ridotto e dimensioni e ingombro contenute. L’operazione di digitalizzazione non sarà tuttavia l’elemento portante del progetto, quanto piuttosto lo sarà la creazione di un’ampia base di metadati, sia relativi alla descrizione dell’oggetto-manoscritto, sia relativi a tutti gli studi esistenti sull’argomento, una sorta di cross-reference di eccellenza, che eleverà il documento digitalizzato ad un vero e proprio entry-point nella storia, nella sociologia, nella filologia, per un percorso completo, multilingua e multiculturale che non trova eguali in Italia. E l’alta fruibilità sarà l’elemento vincente: dalla riproduzione a stampa, all’accesso su smartphone, tablet, PC con la disponibilità di molteplici risoluzioni per tutte le esigenze, ovviamente tutte ottenute dall’unica scansione ad alta risoluzione. L’archivio risultante, che sarà via via ampliato con altre digitalizzazioni, sarà conforme ai più usati standard internazionali, e sarà inoltre accessibile anche “via software”, cioè con delle opportune Application Program Interface standard, cosa che consentirà lo sviluppo di applicazioni che mettono a confronto gli archivi di varie biblioteche digitalizzate, uno strumento particolarmente efficace per gli studiosi del settore.